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Io devo pensare “al contrario”

Io devo pensare “al contrario”
Io non sono celiaca ma mio figlio Riccardo si.
Io non sono celiaca ma la celiachia di mio figlio mi ha radicalmente cambiata.
Ne ho preso coscienza una sera prima di Natale. Ho lasciato i miei figli dalla nonna per andare a prendere “papa senza glutine” in aereoporto ma siccome il volo ha fatto ritardo, sono passata a trovare mia sorella e la mia amata nipotina di 1 anno.
Abbiamo fatto una passeggiata e poi siamo andate a prendere un aperitivo. Io seduta con in braccio G. (mia nipote) e di fronte mia sorella e mio cognato.
Istintivamente ho messo sul tavolo le salviettine e come sono arrivati gli stuzzichini li ho allontanati da G. per timore li toccasse e poi si mettesse le mani in bocca.
Lei voleva la focaccia e io ho allontanato la sedia dal tavolo per cercare di non farcela arrivare.
Mia sorella mi ha guardata stranita e li ho capito!
Ho lasciato prendere la focaccia a G. ma poco dopo, senza accorgermene, le stavo già pulendo le mani con le salviette e ripulivo il tavolino dalle briciole.
No, non sono maniaca dell’igiene.
E’ che celiachia è entrata dentro di me, fa parte del mio quotidiano, compio gesti e azioni ormai automatici anche quando…non ce n’è bisogno!
Mi sono sentita a disagio.
Non ero rilassata. 
Dovevo pensare “al contrario” (G. non è celiaca quindi può mangiare ciò che vuole e le briciole possono stare sul tavolo).
Ci ho pensato tanto tornando a casa.
Io non sono celiaca ma la celiachia mi ha completamente cambiata e in situazioni “normali” ormai devo sforzarmi di pensare al contrario!
E’ normale essere così oppure no?!?
Non so dare una risposta ma sono convinta che voi mamme e papà senza glutine che mi state leggendo possiate capire.
Valentina
Mamma Senza Glutine


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